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Strategie di design circolare

3 Maggio 2024

La Ellen MacArthur Foundation fa il punto sul design circolare cristallizzando sei aree di focus utili a costruire una strategia adattiva di accelerazione verso un’economia sempre meno lineare. 

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L’ECONOMIA CIRCOLARE NEL DESIGN

Nell’arco del 2023, la Ellen MacArthur Foundation – la più grande fondazione al mondo in tema di economia circolare, attiva fin dagli anni ‘70 – ha elaborato un sistema di linee guida che si snodano su sei diverse aree di focus per definire una strategia progettuale per portare il design verso un’economia di tipo circolare. From ambition to action: an adaptive strategy for circular design – ricerca e strumento della fondazione che approfondisce il legame tra economia circolare e design – offre un ventaglio di azioni pratiche e tangibili che si adattano in maniera flessibile a diversi modelli aziendali, sottolineando il ruolo fondamentale che ricoprono i processi di design nella transizione ecologica.

“Questa transizione è essenziale” – scrive la fondazione. “Il 45% delle emissioni globali di gas serra deriva dal modo in cui produciamo e utilizziamo le cose. E l’estrazione e la lavorazione delle risorse naturali rappresentano il 90% della perdita di biodiversità. Applicando i principi dell’economia circolare, possiamo ridisegnare la nostra economia lineare, per eliminare rifiuti e inquinamento, far circolare prodotti e materiali e rigenerare le nature.”

LA STRATEGIA ADATTIVA PER IL DESIGN CIRCOLARE

I sei punti nodali della strategia – denominati design leverage points – sono interconnessi tra loro e non sono omnicomprensivi, ma forniscono molteplici spunti e occasioni di avvicinamento utili a creare le condizioni organizzative per orientare la propria economia in ottica circolare – anche se ovviamente, trattandosi di una strategia di tipo adattivo, ogni impresa ha poi il compito di contestualizzare e personalizzare le proprie azioni.

Per interrompere gli schemi di economia lineare estrazione-utilizzo-rifiuto e per vedere impatti positivi, è infatti importante che queste azioni prendano forma a partire da ambizioni, un cambiamento il cui percorso passa dalla progettazione degli oggetti che ci circondano. Le decisioni prese nella fase immaginativa delle cose influiscono sul modo in cui produciamo e utilizziamo materiali e prodotti, e le scelte effettuate determinano il modo in cui i materiali vengono estratti, coltivati e acquistati e se i prodotti sono progettati per essere utilizzati e riutilizzati o progettati per essere smaltiti.

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L’APPROCCIO SISTEMICO ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Invertire gli impatti negativi delle decisioni prese in una fase iniziale può essere difficile e costoso. Queste scelte progettuali determinano maggiori vincoli al sistema, come investimenti a lungo termine in infrastrutture, macchinari o tecnologie, che servono l’economia lineare piuttosto che quella circolare – il che potrebbe anche ostacolare l’innovazione futura. Facilitare un cambiamento più profondo potrebbe però significare mettere in discussione gli elementi consolidati di un sistema – ed ecco perché anche modificare gli elementi sedimentati richiede un approccio estremamente sistemico. Esplorare modalità di ripensamento degli oggetti “a monte”, tuttavia, talvolta può rivelare l’opportunità per nuove fonti di reddito, tagli dei costi e riduzione dei consumi.

Per sfruttare appieno il potenziale della progettazione circolare, quindi, si possono introdurre nuovi modi di pensare e di agire propri delle modalità dei designer, abituati a tradurre formalmente visioni sistemiche e a esplorare potenzialità multidisciplinari. Il design, così, può essere visto come uno sforzo strategico integrato in tutte le funzioni aziendali.

I SEI DESIGN LEVERAGE POINTS

Con una serie di esempi e casi studio molto interessanti, la strategia adattiva introduce quindi i seguenti spunti per delle azioni macro-sistemiche di design: osservare e interpretare il sistema mappandolo e comprendendo il contesto così da evidenziare le informazioni rilevanti a determinare dove agire; immaginare un futuro circolare e rigenerativo in ambiti diversi dal proprio; creare e progettare le condizioni per collaborare, unendo prospettive diverse, condividendo la proprietà, i benefici e i rischi delle azioni da intraprendere; sviluppare capacità di progettazione circolare per distribuire e condividere le conoscenze; riscrivere le linee guida e le politiche per rendere più semplice per i designer incorporare i principi di un’economia circolare; sviluppare gli strumenti di necessari sia per prendere decisioni migliori sia per misurare i progressi.

 

ph. Einar Aslaksen, courtesy Hydro