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Design sostenibile emergente: idee che arrivano da nord   

27 Settembre 2024

I moltissimi progetti esposti in occasione del festival Designs for a Cooler Planet forniscono un panorama di suggestioni e ricerche che, con piccole azioni, sono in grado di innescare enormi progressi, processi e cambiamenti.

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Nel contesto della crisi climatica, l’approccio al “salvataggio del pianeta” è cambiato radicalmente, anche nel design. Anche sul piano linguistico, infatti, prospettive più pragmatiche che abbracciano la crisi anziché proporre metodologie che mirano a “risolverla” o a ripristinare le condizioni climatiche precedenti, si fanno strada incoraggiando un approccio che guarda alle azioni che è possibile implementare nel presente. Le iniziative legate, così, a raccontare come il design si sta muovendo in questo contesto hanno piano piano iniziato a cambiare nome, da What Design Can Do, manifestazione tra Amsterdam e il Messico, all’iniziativa del magazine Dezeen dal titolo Good Design for a Bad World, passando per la raccolta Design for a Better World di Elledecor.it e alla piattaforma di informazione del master in eco-social design della Libera Università di Bolzano, che si chiama By Design and By Disaster.

DESIGNS FOR A COOLER PLANET

Questo mese, e fino al 3 ottobre, la Aalto University ha organizzato un festival dal titolo Designs for a Cooler Planet (traducibile con: progetti per un pianeta più “freddo”), una rassegna di progetti che mettono al centro delle riflessioni il tema del surriscaldamento globale e che quindi, in qualche modo, guardano alla miriade di azioni antropiche che lo causano, immaginando di migliorarle, anche se di poco.  
Nel nuovo edificio dell’università, chiamato Marsio, ci sono moltissimi progetti in mostra, suddivisi in tematiche come: materiali innovativi, tessuti smart che prendono vita grazie a collaborazioni interdisciplinari, colori biocentrici per scelte estetiche e cromatiche più sostenibili, bioeconomie, produzione tecnologica in ambito tessile, legno massello di scarto, esperimenti bio-based, health-care, innovazioni ambito medicale, bioinnovazione nel tessile e nel packaging, preservazione degli ecosistemi grazie a indagini “spaziali”, visioni futuristiche nel mondo della moda e cybersecurity. Eccone alcuni:

MATERIALS FOR CHANGE

Materials for Change presenta, all’interno del festival Designs for a Cooler Planet, nove audaci esperimenti che riguardano i materiali bio-based, che partono da una riflessione su quanto il potenziale dei materiali di origine biologica sia spesso trascurato, poiché le opzioni sintetiche e non rinnovabili sono più familiari e stabiliscono aspettative elevate in termini di funzionalità e prestazioni. Includendo invece l’accettazione di piccole imperfezioni e di alcune variabili di imprevedibilità nei processi di progettazione e produzione dei materiali, i designer della Aalto University immaginano un futuro in cui piante, flussi secondari industriali e rifiuti agricoli possano essere utilizzati come risorse preziose per tessuti, imballaggi e persino per la produzione di mobili.

 

Materials for Change, Designs for a Cooler Planet
Pluriball bio-based Bubbles with Benefits, di Satu Paavonsalo e Valentin Schwarz – ph. Bryan Saragosa, courtesy Aalto University

 

Designs for a Cooler Planet - Materials for Change
3D printed Sargassum algae sidestream, di Mattia Anderle ed Henrik Jansson – ph. Bryan Saragosa, courtesy Aalto University

BIOPTICS

Questo progetto presentato nella cornice tematica di Bioeconomy 2.0, ha sviluppato fibre ottiche in materiale bio-based composito, per tessuti smart e rilevamento interattivo. La fibra ottica è realizzata in cellulosa di legno e può essere utilizzata, per esempio, nel monitoraggio della salute e nella produzione tessile. Le fibre ottiche a base di cellulosa aprono un campo di applicazione totalmente nuovo per le fibre ottiche, in ambiti in cui non è possibile utilizzare quelle tradizionali in vetro e plastica. La cellulosa è un materiale reattivo che rende possibile l’uso della fibra come elemento attivo nei sensori e attualmente il team sta analizzando i potenziali mercati di utilizzo, dal momento che le fibre ottiche a base di cellulosa possono anche essere inserite in materiali tessili per realizzare tessuti con sensori per la luce o in risposta a stimoli biologici.

 

bioptics, designs for a cooler planet
Bioptics, di Olli Ikkal, Sofia Guridi, Hannes Orelma, Ilona Leppanen, Aayush Jaiswal, in mostra in Bioeconomy 2.0 – courtesy Aalto University

 

Leggi anche Dove i designer si specializzano per immaginare il futuro, per scoprire i corsi universitari più all’avanguardia in tutta Europa sul tema della sostenibilità nel design.

ENTANGLED

Questa esposizione sui tessuti intelligenti presenta, tra gli altri, un progetto che ha sviluppato filati e tessuti sensibili al calore e alla luce, che si modificano in maniera programmata, senza incorporare circuiti elettrici tradizionali. Bilanciando progresso tecnologico, riflessioni sulla sostenibilità ambientale e un’integrazione nella vita quotidiana, la ricerca dal titolo Beyond ETextiles promuove approcci interdisciplinari e olistici ai tessuti alimentati da calore e luce. Il team ha lavorato su filati con molecole fotoreattive e nanoparticelle incorporate, e con altri che si comportano con memoria di forma. Possono essere utilizzati per creare tessuti che, ad esempio, convertono la luce in calore o movimento. Gli e-textiles normalmente si riferiscono a indumenti come guanti riscaldati con elettronica integrata, mentre i tessuti intelligenti reagiscono alle condizioni ambientali, e potrebbero essere in futuro utilizzati per immaginare nuove funzionalità, per esempio nei tessuti per tende, tappeti o rivestimenti murali, per regolare la temperatura interna, raffreddare gli edifici durante l’estate o rendere l’uso del riscaldamento più sostenibile in inverno.

 

Entangled Designs for a Cooler Planet
Entangled, tessuti funzionali reattivi leggeri – ph. Bryan Saragosa, courtesy Aalto University

 

Entangles Designs for a Cooler Planet
Entangled, tessuti funzionali reattivi leggeri – ph. Bryan Saragosa, courtesy Aalto University

MAGNIFICENT MATERIALS

Progetto espositivo elaborato da un team di 10 persone tra docenti e alunni, Magnificent Materials si pone l’obiettivo di creare un sistema di alfabetizzazione attorno ai materiali biocentrici. Si tratta dei prototipi di 17 esperimenti tratti da un nuovo libro che ispira bambini (e adulti) a esplorare la chimica, la scienza dei materiali, l’arte e il design in modo coinvolgente, con le proprie mani e nella propria cucina – in questo caso, quello presentato a Designs for a Cooler Planet è un materiale simile alla pelle, di origine vegetale. Sperimentare con materiali bio-based è un’esperienza di apprendimento che fornisce anche un senso di azione in grado di alleviare, secondo i progettisti, l’ansia climatica: possiamo tutti fare qualcosa, non importa quanto in piccolo.

 

Magnificent Materials Aalto University
Magnificent materials, di Greta Salonen, Susanna Ahola, Pirjo Kaariainen, Tapani Vuorinen – ph. Esa Kapila, courtesy Aalto University

BUILDING WITH MISFIT WOOD

Il progetto del dottorando Jaakko Torvinen sperimenta diverse tecniche manifatturiere per indagare il potenziale del legno massello sottoutilizzato. Partendo dall’assunto che gli ambienti costruiti oggi si basano per la maggior parte su materiali, forme e strutture standardizzati, consentendo facilità d’uso, di produzione e di pianificazione, questo progetto immagina di lasciare invece spazio a imperfezioni e irregolarità. Il legname che si discosta dagli standard del settore solitamente viene bruciato o trasformato in fibre o cellulosa, così Torvinen ha immaginato di realizzare alcune strutture conservandone la forma organica, e presenta a Designs for a Cooler Planet una quercia segata in quattro sezioni rovesciate un primo esempio di come mixando falegnameria tradizionale e lavorazioni robotizzate si possa utilizzare il legno massello per creare elementi strutturali su misura in serie.

 

Building with misfit wood aalto university
Building with misfit wood, di Jaakko Torvinen – ph. Jaakko Torvinen, courtesy Aalto University

 

Building with misfit wood
Building with misfit wood, di Jaakko Torvinen – ph. Jaakko Torvinen, courtesy Aalto University

 

immagine in apertura: Magnificent materials, pellicole biodegradabili, di Greta Salonen, Susanna Ahola, Pirjo Kaariainen, Tapani Vuorinen – ph. Esa Kapila, courtesy Aalto University