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Dove i designer si specializzano per immaginare il futuro  

26 Luglio 2024

Negli ultimi anni molte università di design in tutta Europa hanno avviato corsi di laurea specifici per chi è interessato a sperimentare nuovi materiali, nuovi metodi e idee dirompenti.

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I testi delle presentazioni di alcuni dei più interessanti percorsi universitari in design che sono stati recentemente avviati dagli istituti, aprono quasi tutti con incipit che dicono: “In questa era di turbolenze…”, “In un contesto di emergenza sempre più accelerata…” o ancora “La crisi è sempre più incombente…”. È notevole, quindi, come la cornice delle crisi ambientali, economiche e sociali sia diventata in anni recenti quella in cui anche il design ripensa la sua posizione e si pone numerose domande rispetto al ruolo progettuale e produttivo che ricopre nel macrosistema mondiale.

REGENERATIVE DESIGN

Central Saint Martins: MA Regenerative Design
La laurea magistrale che propone l’università londinese prova a superare il generico concetto di sostenibilità (che implica una sorta di “somma zero”), per affrontare in maniera verticale quello di design rigenerativo. Negli ultimi decenni, l’integrazione delle considerazioni ambientali nel processo di progettazione si è concentrata su strategie come l’uso più efficiente delle risorse naturali (progettazione a zero rifiuti) o la riduzione del nostro impatto ambientale (utilizzando materiali meno tossici, o riducendo le emissioni di carbonio equivalente).
Le pratiche di design rigenerativo, invece, immaginano di contribuire attivamente a ripristinare e ricostituire ciò che le attività umane hanno radicalmente deteriorato. Dall’agricoltura intensiva alle megalopoli in espansione, dalla produzione, progettazione e produzione di energia, fino all’economia globale e ai sistemi finanziari, la maggior parte degli sforzi umani manifesta una visione del mondo in cui il mondo naturale è inteso come una risorsa da sfruttare. I designer materializzano la loro visione creativa specificando e orchestrando processi di trasformazione e materiali che, rinnovabili o meno, provengono dalla Terra. Hanno perciò una grande responsabilità quando si tratta di impatto sul clima e sulla biodiversità. Il design rigenerativo è una disciplina emergente che incorpora principi di ecologia profonda e pensiero dei sistemi viventi, culture rigenerative, design circolare, design autonomo e una comprensione fondamentale di “salute planetaria”, per sviluppare nuove proposte creative che possano aiutare a ripristinare la nostra biodiversità, la stabilità del clima e a dare potere alle comunità, attraverso il design.

DESIGN FUTURES

Royal College of Art: Design Futures
Il programma Design Futures è progettato per applicare metodologie, conoscenze e competenze proprie del design in tutte le discipline, per immaginare sistemi che plasmano il presente, affrontare le sfide che ci si pongono nella contemporaneità, immaginare nuovi panorami di azione e quindi orientare le decisioni verso “un futuro che ci potrebbe piacere di più rispetto a quello che ci si prospetta ora”, attraverso interventi guidati dal design. Mettendo in discussione le grandi domande sulle molteplici innovazioni, sull’etica e sulla resilienza del design, sui valori condivisi, sulle previsioni e sulla sicurezza, si possono così reimmaginare (e quindi riprogettare) sistemi su tutte le scale. Per approfondire questi temi, l’RCA ha dedicato anche l’episodio numero 5 del proprio podcast al ruolo che ricoprono i designer nel trovare soluzioni creative basate su dati di ricerca che aiutano ad affrontare alcune delle grandi sfide del mondo, presentato da Dave Webster, assistente preside della School of Design.

 

geo-design DAE
Geo-Design: Alibaba. Irene Stracuzzi, Custom Printing 4-Metre Inflatable Globe, Milano 2019. Ph. Nicole Marnati

ECO-SOCIAL DESIGN

Libera Università di Bolzano: MA Eco-Social Design
A Bolzano, in unibz, c’è una delle facoltà di design più all’avanguardia e complete in Italia, fondata nel 2002 da Kuno Prey – autore di Designing Designers. Qui, dopo il percorso triennale, ci si può indirizzare verso un corso di studi biennale in Eco-Social Design, che è orientato alla pratica transdisciplinare che immagina futuri più sostenibili, resilienti, solidali e giusti, e che ha la caratteristica di incoraggiare le riflessioni sia a livello locale che trans-locale. L’Eco-Social Design non riguarda solo prodotti e servizi più eco-efficienti, ma punta anche a modalità di produzione, consumo e stili di vita sostenibili per il futuro – per economie e culture. Sulla base di questi obiettivi e valori generali, la progettazione di prodotti, spazi, processi, applicazioni interattive e comunicazione transmediale è intesa come un’attività integrata, nel cui processo il design agisce come catalizzatore del cambiamento. All’interno della facoltà – che ha visto passare per le sue aule grandi pensatori del dialogo tra design ed ecologia at large, come Alastair Fuad Luke – si portano avanti progetti concreti, pratiche sperimentali, e altre emergenti di collaborazione e co-creazione.

 

GEO-DESIGN

Design Academy Eindhoven: MA Geo-Design
Come può il design essere una disciplina vicina all’ecologia, alla geologia, alla biologia, alla fisica, alla tecnologia, alla geopolitica e alle scienze cognitive? E come è possibile portare nel mondo in modo collaborativo la ricerca, le narrazioni, gli esperimenti, le idee, la poetica e le soluzioni che emergono da questa vicinanza? Nel 2020 una delle scuole di design più avanguardistiche nel far venire a galla queste riflessioni, ha fondato un percorso magistrale per indagare come il design può interfacciarsi con fenomeni complessi nel mondo fisico e materiale attraverso la ricerca teorica, nuovi oggetti e anche il medium cinematografico, stimolando domande sulla relazione tra il design e i meccanismi planetari. Nato come piattaforma per affrontare il contributo storico del design all’instabilità ambientale e sociale e la sua incompatibilità con modelli di futuri sostenibili o addirittura “sopravvivibili”, il corso unisce queste urgenze con la creazione di una ricerca progettuale che indichi una via da percorrere. Per indagare su come il design possa essere una disciplina vicina all’ecologia, alla geologia, alla biologia, alla fisica, alla tecnologia, alla geopolitica e alle scienze cognitive, Geo—Design considera come il design sia già coinvolto in questi campi attraverso i suoi modi e mezzi di produzione esistenti, come dimostrato dall’uso delle materie prime e dalla loro estrazione, dalle catene di approvvigionamento, dalle infrastrutture di produzione, dalle sue ecologie fisiche, culturali, informative ed estetiche. 

 

Graduation Show Design Academy
Design Academy Eindhoven, Graduation Show 2023 © Diewke van den Heuvel

 

 

DESIGNING FOR TRANSITION

POLI.design: Designing for Transition
A partire da una considerazione sulla evidente responsabilità dell’uomo nei confronti del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità, dei danni irreversibili agli ecosistemi, dell’impoverimento del suolo e delle materie prime e dell’aumento esponenziale dei rifiuti, POLI.design concentra in un corso le riflessioni su ecodesign, circolarità e soluzioni rigenerative. Quello che si propone Designing for Transition è stimolare la riprogettazione dei modelli di produzione e consumo, aumentare la sensibilità critica dei professionisti della produzione e della progettazione rispetto ai problemi ambientali causati da sistemi e stili di vita non sostenibili e spostare le prospettive del design dai bisogni degli utenti ai bisogni degli ecosistemi e di tutti gli esseri viventi, includendo la complessità e le esigenze ambientali nei processi di progettazione. Il master (che verrà avviato per la sua prima edizione) offre approfondimenti teorici sugli attuali concetti e approcci per la progettazione di soluzioni sostenibili ed esperienze pratiche nell’applicazione di strategie e strumenti di ecodesign e progettazione per la sostenibilità. “Il contesto professionale contemporaneo è sempre più consapevole dell’importante ruolo del design come promotore e facilitatore della transizione verso una nuova dimensione sostenibile e rigenerativa”, si legge nel manifesto didattico.

 

SUSTAINABLE DESIGN

IED Barcellona: Sustainable Design
Questo master si pone l’obiettivo di fornire le competenze e gli strumenti di cui avrà bisogno un designer professionista per lavorare per un futuro sostenibile, su progetti con un impatto sociale che abbiano senso anche dal punto di vista economico e finanziario. Indirizzato a creativi interessati al potenziale del design come strumento di cambiamento per trovare soluzioni alle sfide sociali e ambientali, il master è rivolto a designer provenienti da tutte le sotto-discipline, dall’ingegneria dei materiali al fashion design, dai disegnatori industriali fino agli architetti di interni. Uno degli obiettivi del corso è abituare gli studenti ad usare il pensiero critico e olistico per poi applicare ai progetti le risorse specifiche per fare la differenza, lavorando anche con attivisti e associazioni locali per trovare soluzioni alle crisi che caratterizzano la vita urbana contemporanea: edilizia, abitazioni, salute, cambiamenti climatici, biodiversità, risorse, economia sociale, azioni contro gli sprechi e molto altro.

 

eco-social design
unibz, Eco-Social Design. Progetto Hemphasis, di Stefania Zanetti e Andreas Sebastianelli